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POLLINE DI EDERA FRESCO CONGELATO Gr. 200
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INTEGRATORE NATURALE

 

Polline d’api

Il polline d’api, insieme alla pappa reale ed al propoli, è un prodotto naturale prodotto delle api e noto per via delle sue proprietà energizzanti. In questa guida le caratteristiche del polline d’api, come si assume, le sue proprietà benefiche e le necessarie precauzioni d’uso.

 

  

Caratteristiche del polline d’api

Il polline d’api ha una consistenza morbida e malleabile, ed un profumo dolce ed aromatico, quasi floreale, che richiama per certi versi quello del miele grezzo. Il colore è variabile, anche se di solito assume le diverse tonalità del giallo; alcuni pollini possono essere tuttavia di colore aranciato, violetto, blu, a seconda delle specie vegetali dalle quali provengono. Il guscio che avvolge ciascun granulo di polline d’api è rigido ed impermeabile.Trattandosi di un prodotto fresco, il polline d’api deve essere conservato in congelatore. Polline modalità d’uso: il digiuno è il momento più adatto per consumare il polline, che può essere assunto, prima della colazione o lontano dai pasti. La dose normalmente consigliata è di 5-10 grammi al giorno, si può consumare in aggiunta al miele e spalmato sul pane, oppure sciolto in succo di frutta, latte, yogurt o semplice acqua.

 

Elementi costituenti

Esattamente come il miele ed il propoli, la composizione del polline d’api non è “standard”, e varia grandemente in funzione delle condizioni ambientali e della flora circostante l’alveare. La disponibilità dei diversi tipi di polline si differenzia, infatti, su base temporale, a seconda del periodo specifico di fioritura delle diverse specie vegetali: così, il polline d’api non solo varia di mese in mese, ma anche di settimana in settimana e, frequentemente, anche da un giorno all’altro. Il medesimo alveare pro- durrà quindi diversi tipi di polline d’api, e le analisi chimiche e nutrizionali per eseguirne la caratterizzazio- ne valgono solo per il campione analizzato; non possono, dunque, essere estrapolate per altri campioni. In generale, si può affermare che le componenti del polline d’api sono rappresentate principalmente da:

• L’umidità si attesta (da 20 a 25%);

• Sostanze azotate (da 8 a 30%): proteine, enzimi, coenzimi, amminoacidi. 

• Carboidrati (zuccheri semplici); 

• Lipidi (da 3 a 21%): acidi grassi essenziali (acido alfa-linoleico [Omega-3], acido linoleico[Omega-6]), monoinsaturi, polinsaturi e saturi; 

• Vitamine (A, C, D, E, K, PP, vitamine del gruppo B); 

• Sali minerali e oligoelementi (calcio, magnesio, sodio, potassio, fosforo, ferro, alluminio, manganese); 

• Fattori antibiotici;

• Pigmenti vegetali e fitosteroli (xantofille, carotenoidi, flavonoidi, beta-sitosterolo, beta-carotene, licope ne, isoramnetina, quercetina, rutina)

Il polline ha un contenuto proteico, e contiene una ventina di amminoacidi diversi, fra i quali molti di essi sono essenziali (che l’organismo umano, cioè, non è in grado di produrre da solo e deve perciò assumere mediante l’alimentazione). 

 

Effetti benefici del polline d’api

Il polline d’api è un prodotto naturale come supplemento nutrizionale,  è consigliato in situazioni di stress e di affaticamento dell’organismo, in quanto è una sostanza energizzante e biocatalizzatrice in grado di migliorare l’attività cerebrale, il livello di attenzione, la memoria e le performance fisiche in generale. Questo integratore è consigliato anche in caso di sintomi di riduzione della forza muscolare.

 

Controidicazioni del polline d’api

Il consumo di polline d’api deve essere tassativamente evitato da chi soffre di accertate intolleranze o allergie nei confronti di altri prodotti delle api come, ad esempio, miele, propoli o pappa reale e reazioni allergiche dovute ai pollini normalmente trasportati dall’aria. In rarissimi casi, che coinvolgono solo una percentuale minima della popolazione, sono state registrate reazioni allergiche o veri e propri shock anafilattici in seguito al consumo di polline d’api.

In questi individui il consumo di polline d’api deve essere oltremodo moderato e graduale, al fine di comprendere le specifiche reazioni di risposta dell’organismo.

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